L’assistente sociale per un approccio socio-sanitario nel trattamento del linfedema

Vivere con il linfedema. Una frase che racchiude non solo la presenza della malattia. Comporta lo stravolgimento della vita di chi né è affetta; un nuovo modo di approcciarsi alla quotidianità, nel rapporto con sé stessi e con gli altri. È un percorso complesso che ha bisogno di una vera presa in carico con un orientamento multidisciplinare.

 

Il linfedema che ci cambia la vita

Nel momento in cui viene diagnosticata una malattia, nel nostro caso, il linfedema, inevitabilmente, il mondo interiore ed esteriore della persona sarà soggetto a variazioni.

Si sa che il linfedema cambia le abitudini. Non è semplicemente prendersi cura di sé. Significa anche sapere come “muoversi” nel marasma burocratico per accedere ai servizi. Il sistema normativo è in continuo mutamento e stare al passo con i cambiamenti non è facile. Significa capire quali sono i diritti che spettano nell’ambito sanitario, nell’ambito lavorativo e nella gestione della vita.

 

L’intervento dell’assistente sociale nella lotta contro il linfedema

La ricerca di risposte ai problemi da affrontare richiede il concorso di figure professionali anche dall’ambito delle scienze sociali.

Questo si è mostrato essenziale in seguito al passaggio dal modello biomedico al modello biopsicosociale (Engels, 1977, 1980; Scwartz, 1982). Mentre per il modello biomedico la malattia deve essere trattata come entità indipendente dal comportamento sociale, enfatizzando così la funzione del medico e una visione passiva del paziente, per il modello biopsicosociale la valutazione dello stato di salute della persona viene contestualizzata all’interno dell’ambiente psicosociale, attraverso un approccio sistemico.

Per questo è necessario che avvenga un progetto con una presa in carico globale della persona affetta da linfedema: devono essere affiancate alle prestazioni prettamente mediche anche le prestazioni di tipo assistenziale, per permettere alla persona di ricevere un sostegno continuo, che non si concluda una volta finita la visita medica.

In questi casi, la figura dell’Assistente Sociale si rende necessaria per reperire le informazioni utili, per indirizzare le persone ai vari specialisti, per sostenerle nel soddisfare il maggior numero di bisogni possibili e poter convivere al meglio con la malattia.  È una figura che “mette in relazione” le problematiche della persona con le risposte del sistema e della comunità.

La nostra Associazione considera l’approccio multidisciplinare come basilare per dare risposte complementari a quelle sanitarie e ha incluso come parte dello staff l’assistente sociale Dott.ssa Ilaria Leonarduzzi, che mette a disposizione le proprie competenze nel fornire orientamento sulle principali prassi, normative e procedure burocratiche inerenti al linfedema.

Maggiori informazioni? Scrivete a: linfedema@linfedema.it.