Gravidanza e linfedema

Generare un figlio, per molte persone, è il culmine della propria vita. Nel nostro immaginario la gravidanza è un processo poetico e colmo di meraviglia, che – pur nell’era della scienza e della razionalizzazione – conserva ancora un alone di magia.
Non bisogna, però, dimenticare che è anche uno stress non indifferente per l’organismo della gestante; non sono solo le classiche nausee, infatti, a essere annoverate tra gli effetti collaterali della gravidanza, ma anche emicranie, scompensi ormonali, emicranie, gonfiore degli arti – specie le gambe. La situazione può, inoltre, peggiorare in caso di condizioni pregresse, potenzialmente aumentando i fastidi per la madre e il piccolo.


Questo breve articolo si prefigge di analizzare le relazioni tra gravidanza e linfedema; in altre parole, ci sono dei rischi a essere incinte se affette da linfedema? Per rispondere a questa centrale domanda, è possibile essere rassicuranti: non ci sono rischi maggiori in presenza di linfedema.

Tuttavia, bisogna fare particolare attenzione – mantra, purtroppo, fin troppo comune per chi deve convivere ogni giorno con questa malattia; infatti, molte piccole cose diventeranno più complicate.

Per prima cosa, indossare gli indumenti compressivi. Il gonfiore della gravidanza, infatti, può amplificare quello del linfedema, benché siano di natura completamente differente. Inoltre, il gradiente di pressione deve essere costantemente tenuto sotto controllo per evitare complicazioni nella circolazione sanguigna; è, quindi, buona norma, da un lato, usare il più possibile i bendaggi, che si adattano perfettamente alle vostre esigenze, piuttosto che non gli indumenti compressivi.

D’altra parte, è una buona abitudine coinvolgere maggiormente il proprio specialista del linfedema, possibilmente in collaborazione con gli ostetrici, per verificare l’adattamento della terapia in questa delicata circostanza. Un’altra utile dritta è cercare di tenere il più possibile le gambe in posizione soprelevata, al fine di aiutare il riassorbimento della linfa e limitare il gonfiore, almeno parzialmente.

È molto importante continuare con i massaggi e la terapia decongestionante, ma senza esagerare. Se avete difficoltà nella gestione quotidiana del linfedema – per esempio nel fare il drenaggio manuale agli arti inferiori, non sforzatevi di fare tutto da soli, ma chiedete la collaborazione di qualcuno che possa aiutarvi.

Di sicuro è molto importante periodicamente – e spesso – vedere sia lo specialista del linfedema che gli esperti pre-natali; chiedere i loro consigli e la loro assistenza nel vostro caso specifico è, sempre, la migliore strategia. Se avete qualche dubbio, chiedete sempre prima a loro. Infine, bisogna stare attentissimi, perfino più del solito, alle infezioni; se notate rossore, un gonfiore più anomalo del solito, sensazione di calore in una specifica area della cute, contattate immediatamente un medico. Prepararsi per tempo, parlando con il vostro specialista dell’eventualità, è un ottimo modo per familiarizzare con le procedure da seguire in caso di infezioni.